Archive for the ‘economia’ Category

Siae

giugno 26, 2012

Ecco perché andrebbe chiusa.

Lavori a confronto

marzo 6, 2012

Oggi mi faccio i conti in tasca.

Un insegnante lavora, diciamo, 34 settimane l’anno, per 18 ore la settimana ovvero passa 612 ore l’anno in classe. A queste ore vanno aggiunte altre ore in cui è sequestrato per fare consigli di classe, collegi dei docenti, ricevimento parenti e qualche altra riunione. Per legge questi incontri pomeridiani non possono superare le 80 ore (40 + 40) l’anno. Aggiungendo anche gli scrutini possiamo dire che un insegnante sta a scuola per 700 ore l’anno. Di certo lavora più di questo tempo, dato che le lezioni e le verifiche vanno preparate, così come corrette. Diciamo che un insegnante che fa lo stesso programma da qualche anno se la può cavare con un impegno medio di 6 ore aggiuntive la settimana, così da arrivare a un gran totale di poco meno di 900 ore l’anno.

Le settimane di lezione sono 34, a cui vanno aggiunte circa due settimane per gli scrutini e altre 3 se il malcapitato è fatto presidente o commissario per la maturità. In totale sono al più 39 settimane l’anno (sfido qualsiasi collega a dire il contrario). Per arrivare a 52 ne mancano almeno 13, ovvero 3 mesi abbondanti. Se poi uno non vince la maturità, che per inciso è pagata qualcosina in più (poco se si è membro interno ma con un impegno di una sola classe, qualcosa di più come esterno, anche 1000€ o più se si “arriva” da molto lontano).

Corsi di recupero? Pagati comunque a parte (50€ lordi ogni ora) e facoltativi: un insegnante può benissimo decidere di non farli, non lo si può obbligare.

Detto questo, un professore delle superiori senza anzianità di servizio, come un precario, prende 1350€ netti al mese. In un anno fanno16.200€ più almeno 1.000€ di tredicesima. Diciamo 17200€. Stante le 900 ore preventivate fanno non meno di 19€ l’ora. Netti, per la precisione.

Un insegnante con 10 anni di anzianità, non di precariato, prende circa 20 mila € l’anno. In questo caso abbiamo una retribuzione netta oraria di poco più di 22€.

Per fare un esempio diverso, un ATA lavora 36 ore per 46 settimane, ovvero circa 1650 ore l’anno per 1100€ netti al mese, diciamo 14.000 € l’anno.

Un operaio lavora 40 ore la settimana per 48 settimane l’anno, e se ha la fortuna di lavorare per la Fiat, magari per 900 € al mese. Cioè fa 1920 ore l’anno per meno di 12mila€ l’anno.

Le proporzioni fatele voi.

Mr Jobs has gone

ottobre 7, 2011

Io non sono, e non sono mai stato, un fan della Apple. Per molti versi è proprio la Apple ad aver creato windows facendosi abbindolare da Gates. Certo è che certi gadget prodotti da Apple negli ultimi dieci anni hanno davvero lasciato una traccia molto forte nella società.

Non ultimo ci ricorda che il Cancro ci mangia un pezzo alla volta, e come diceva Totò, la morte è una livella. Ricco o pezzente alla fine crepiamo tutti. E dopo, per quel che ne possiamo ragionevolemnte e scientificamente sapere, non c’è nulla.

Detto questo, però, non posso non ritrovarmi quasi del tutto nelle parole di Stallman. Il computer e la libertà di usarlo dovrebbero essere di tutti. Il software chiuso è illiberale. Ci dice cosa possiamo fare e cosa no. E’ un limite che ci viene imposto.

Google e tutte le aziende del cloud computing sono colpevoli: è da “stupidi”, dice Stallman, affidarsi i propri dati e identità digitale a servizi cloud. Gestiti e controllati da altri. Un pensiero radicale che non risparmia i nemici nemmeno dopo la morte.

L’articolo di repubblica è magistrale. Parlano di Stallman senza nemmeno sapere chi è e cosa ha fatto. E’ solo un radicale sulle proprie posizioni e come tale va condannato, specie perché è hippie e non ha fatto i soldi. Repubblica, e i repubblichini del pd, sono peggio di berlusconi. Giudicano in modo arrogante.

Come per il cloud, la più grande cagata, la più grande chimera dell’utente e Nemesi della sicurezza. Che senso ha tenere i dati su un server remoto ed essere obbligato ad avere una connessione a internet nell’era delle chiavette da 8GB? O dei netbook con più di 250GB di disco? Solo un folle affiderebbe i propri preziosissimi dati a un server remoto. Niente connessione, niente dati.

Ma si sa. Oggi chi non usa feisbuuk è uno sfigato. Pazienza, il cielo è terso e fuori fa freddo. La serata è magnifica. Basta sporgersi dalla finestra e annusare l’aria. Altro che vedere le vette attraverso una webcam…

Governo Schizofrenico

settembre 1, 2011

La mia opinione sugli attuali governanti è palese. Chiamarli pagliacci oggi sarebbe un insulto intollerabile per chi dell’arte del circo e del far ridere ne ha fatto una professione dignitosa.

Questo governo in pochi mesi ha partorito, in realtà abortito, almeno 3 finanziarie diverse, andando sempre più nel ridicolo.

Da “I conti sono a posto, gli altri stanno peggio di noi.” A “In 3 anni porteremo al pareggio di bilancio.” Fino a “contributo di solidarietà, un altro condono, pensioni sì, no, forse. Pensioni? E cosa vuol dire? Via i comuni e le province, anzi no. Dimezziamo i parlamentari, anzi no. Aumentiamo l’IVa. No! Forse. Sì!!”

 Oramai anche il povero scettico ha perso il filo. Che non avessero davvero idea di cosa fare era chiaro, ma almeno finora un minimo di coerenza l’avevano dimostrata. A suo di maggioranze e di riforme epocali (a prescindere che l’epoca scomodata forse era il medioevo) il governo del fare aveva fatto. Schifo, ma almeno si era fatto. Anche se quasi tutte le riforme erano rimaste sulla carta o del tutto inapplicate e inapplicabili. I pasticci con le graduatorie della scuola sono solo uno dei tanti casi emblematici. LE riforme e controriforme della giustizia (basterebbe proporre l’abolizione del terzo grado di giudizio e girare i giudici di cassazione a giudici ordinari per sveltire davvero la giustizia) sono altre ciliegine rosse sui loro bei nasini. (more…)

Vendita allo scoperto

agosto 12, 2011

E’ difficile capire la finanza. Ovvero come vengono gestiti i quattrini per fare altri quattrini. Senza entrare nei dettagli di cosa sia la cartamoneta – al giorno d’oggi anche la moneta di plastica e quella virtuale – vorrei dire due o tre cose su certi meccanismi della finanza.

La vendita allo scoperto (che sagacemente oggi la Borsa Italiana ha deciso di vietare), da cui in qualche misura poi si crea il concetto di “future”, è decisamente il meccanismo più straordinariamente insensato che la finanza abbia creato.

Detto in breve bisogna rendersi conto che la finanza non usa le stesse regole del commercio. Se vado al supermercato e pago 10€ per un certo bene, quando esco dal supermercato, o da qualsiasi negozio, lascio giù i quattrini ed esco con il bene. Sempre che non sia un ladro.

E’ chiaro che si può comperare un bene sia che già lo si abbia o no. E’ naturale credere che si possa vendere quando lo si abbia già. Certo è possibile vendere anche se non lo si ha, con la promessa di farlo arrivare entro un certo periodo. E’ quello che si fa quando si fa un ordine in sostanza. Per i beni, in qualche misura, può anche avere un suo senso, se non si esagera.

In finanza vale un concetto similare. I poveri mortali, i piccoli risparmiatori per intenderci, quando giocano in borsa possono comperare dei titoli oppure vendere quelli che già hanno nel loro portafoglio. Le banche e i grossi gruppi di investimento possono invece vendere quello che ancora non hanno. Non sembra un grosso problema, se non da un punto di vista etico, finché non si perde qualche attimo del proprio prezioso tempo a riflettere sul concetto di prezzo e “domanda e offerta”.

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Caro Di Pietro ti scrivo

agosto 9, 2011

Oggi ho postato il seguente commento sul sito di Di Pietro. Probabilmente non servirà a niente, ma se vi sembra una buona idea vi invito a fare lo stesso. Chissà mai che per una volta non paghino i soliti sfigati. Almeno non soloi soliti noti. Ma anche qualche solito ignoto.

Caro onorevole Di Pietro. In questo periodo di crisi e di disagio sociale mi rivolgo a Lei per chiederLe di portare avanti il suo lavoro come oppositore di questo governicchio.

Partendo dal presupposto che sia necessario recuperare svariati miliardi di € per ridare un briciolo di credibilità alla nostra nazione e per non peggiorare troppo le nostre finanze già molto provate volevo inoltrarLe questa richiesta.

Potrebbe provare a depositare un disegno di legge dove, con effetto retroattivo, si aggiunga un’ulteriore tassazione allo scudo fiscale. Una percentuale fra il 25 e 35% in aggiunta al 5% già pagato. E’ un’idea che non è mia ne tanto meno originale. Se ne è parlato più di una volta sul FattoQuotidiano, per esempio.

Da un punto di vista legale mi rendo conto che una tassazione aggiuntiva retroattiva è molto brutta. Eppure non sarebbe comunque un modo di procedere retroattivo quello di cambiare il valore di detrazioni e deduzioni per spese già sostenute, come mutui o ristrutturazioni?

Credo che per giustizia sociale sarebbe bello che per una volta partecipino di più ai sacrifici proprio coloro che l’hanno fatta sporca.

Mi rendo anche conto che probabilmente una proposta del genere non passerebbe nell’attuale Parlamento. Ma mi permetta di farle notare che da un punto di vista propagandistico, e visti i tempi e le pezze al culo che abbiamo, un conto è non presentarlo neppure questo disegno di legge. Un altro e farlo bocciare dall’attuale maggioranza.

Credo che non sia impossibile recuperare le firme necessarie. Sarebbe anche un ottimo modo per fare delle proposte concrete e per dimostrare alla gente – quella onesta, quella che paga le tasse, la vera maggioranza degli italiani – da chi sono governati.

La ringrazio anticipatamente

Tiziano Binda – precario della scuola

Forza Silvio

agosto 9, 2011

Forza Silvio, vai Umberto

(meno male che Silvio c’è)

Da oggi ho inserito una nuova pagina,Meno male che Silvio c’è. Essa sarà aggiornata ogni mese all’incirca. Ovvero a ogni nuova rilevazione del debito pubblico da parte della banca d’Italia.

Credo sia importante avere pochi ma incontrovertibili numeri che dimostrino, almeno a chi li vuole capire, le taumaturgiche proprietà imprenditoriali di Silvio Berlusconi.

Esso è l’amministratore delegato di Italia S.p.A. Quale modo migliore di valutarne le performances, non notturne, se non quello di verificare come è variato lo stato patrimoniale dell’azienda amministrata? E magari quindi di dare un giudizio a tutto il consiglio di amministrazione?

Per correttezza ho inserito anche la performance della precedente gestione affine, quella del suo testimone d’anello delle seconde nozze. Tanto per ricordarci quando vediamo Stefania e Bobo che forse dovremmo mandarli a lavorare a Carbonia oppure a differenziare in modo coatto l’immondizia. Magari in compagnia di Renzo.

H2O

luglio 9, 2011

Acqua minerale o caraffa filtrante?

Se il Corriere dice che una dozzina di procure indagano certo bisogna tornare all’acqua in bottiglia di plastica (192 litri a testa ogni anno…).

Se la metà di noi passasse alla caraffa si risparmierebbero 60 bottiglie di palstica da 1,5 litri a testa. Sarebbero 3,6 miliardi di bottiglie ogni anno. Ne ho appena pesata una: poco meno di 40 grammi. Ovvero 144 Miliardi di grammi di plastica. Forse dire 144 mila tonnellate fa un altro effetto. Per non parlare del petrolio che ci vuole per fare la plastica e per portare in giro l’acqua minerale. Spesso abbandonata nei tir sotto il sole…

Certo che i filitri se usati troppo e male non funzionano bene. L’idea che la riduzione eccessiva del calcio nell’acqua è ridicola (bastano 10g in più di grana!). Per non parlare che se anche i tedeschi hanno dato il nulla osta, vorrà pur dire qualcosa. Visto chei loro Ris forse, ma solo forse, sono un pochino più credibili dei nostri.

Ma si sa. 192 litri di H2O minerale sono circa 35€, promozioni escluse. Moltiplicati per 60milioni diventano 2,1 miliardi di €. C’è un buon motivo se l’associazione delle acque minerali s’è mossa….

P.S. Citazione: “A questi gli ha fatto l’acqua in capa!” Comunque mia suocera ha comperato la caraffa e fra poco la sperimenterò di persona.

Primo

febbraio 25, 2011

Principio della termodinamica: L’energia non si crea né distrugge. Cambia solo di forma.

Com’è ovvio, inquina di più un’auto elettrica o con motore a combustione interna? E c’era bisogno di uno studio anziché fare due conti?

Economia

gennaio 31, 2011

Come si fa ad ottenere un disavanzo positivo di 100 Miliardi di € ogni anno, così da pagare tutti gli interessi sul debito pubblico e farlo diminuire anche un po’?

Tagliando la spesa e aumentando le entrate. Eliminando un sacco di spese inutili o disutili e razionalizzando, sul serio però, molti centri di spesa si possono ragrannelare tra i 30 e 50 miliardi. Gli altri sarebbe bene che venissero dalla lotta all’evasione. Pare che 50 siano già bell’e pronti. Quanti altri se ne potrebbero scovare?

E se magari si rimetessero in auge certi reati come il falso in bilancio potrebbe aiutare?