Archive for the ‘Comunicati stampa’ Category

Rassegna stampa

aprile 21, 2012

Oggi è stata una giornata densa di avvenimenti.

Belrusconi ha finalmente chiarito che i festini ad Arcore erano gare di Burlesque. Dirlo subito? E’ ovvio che con la pompetta non può far altro che guadare, no?

Alfano annuncia che presto daranno vita a un nuovo soggetto politico, una novità assoluta. Avendo imparato dal PD (ex DS ex PDS ex PCI) cambieranno nome un’altra volta. Daranno asilo a Bossi e i due grandi vecchi avranno come sigla BB (e non chiamatela Banda Bassotti!). Oppure faranno il partito d’ ‘u pilu. Visto che anche quello è spennacchiato useranno la Brambilla (quante B!).

E’ anche possibile che l’alleanza con il pd di Bersani e l’udc prosegua: faranno il partito unico e lo chiamaranno ABC (in onore a renzino bossi) o BBC (Banda Bassotti & Compagni). In quel caso il simbolo sarà il faccione di di pietro con una croce sopra.

Eppure per risparmiare in tempo di crisi cambieranno il nome ma non la sigla. P è quella che ovviamente si presta meglio: Pelande, Pagliacci, Puffi, Pirloni, piglianculo, poveracci, paraculi … D vedo dementi e distruttori. L è abbastanza scontata: leccaculi, lobotomizzati, licantropi. (Ladri no: essendo troppo conteso come nome da troppi partiti è stato deciso di non concederne l’uso a nessuno. Chi lo userebbe vincerebbe le elezioni con il 101% dei voti. Ovviamente.)

L’udc ha già messo le mani avanti. Al solito tutto cambia affinché nulla cambi. Scopriremo se gli italiani come sempre si faranno prendere per il culo e continueranno a votarli o se finalmente un folto gruppo avrà capito che se anche la merda la chiami cioccolata, sempre merda resta.

Grillo ha di certo qualche difetto, ma non essendo mai stato al governo non ha responsabilità nemmeno per un € sul nostro debito pubblico. Discorso analogo non è possibile per nessuno degli altri pagliacci politici in giro. Di Pietro incluso (e pure Storace che nel 2005 è stato ministro niente meno). Almeno il comico genovese non prende i finanziamenti dei partiti. Finanziamenti che sono incostituzionali (violano l’articolo 1: la sovranità è del popolo. Il popolo ha abolito i finanziamenti con apposito referndum). Anche perché visto i risultati ha ragione Grillo: i politici andrebbero mandati ai lavori forzati per ripagarci della loro cattiva gestione. I patrimoni dei partiti dovrebbero essere sequestrati e in cambio gli si darà il loro valore in BTP a scadenza a 50 anni a tasso zero,01 % con clausola di non poterli vendere prima di 30 anni.

La chiamano antipolitica. Perché è quello che è: un modo diverso dalla politica come l’abbiamo vissuta fino a oggi, dove loro sono loro e noi, gli elettori, non contiamo un cazzo. Anzi, ce lo devono mettere nel culo e dobbiamo sorridere e ringraziare che non ci diano anche una seconda bottarella. Chissà perché ricordardargli che se la merda sta per uscire dal vaso è perché l’idraulico non ha allacciato lo scarico alla fogna. E loro vorrebbero farla mangiare a noi. L’impressione è che al prossimo giro un po’ ne dovranno mangiare anche loro. ALmeno lo spero e me lo auguro di cuore.

A me piace credere che la politica di questi partiti sia politica. Quella del movimento 5 stelle, con tutti i suoi limiti, sia invece Politica. Il tempo sarà miglior giudice.

PS segnalo questo articolo di Gomez. Non è il mio giornalista preferito ma mi pare che abbia centrato il bersaglio.

ManagerSS

febbraio 25, 2012

Stando a questo entusiasmante articolo della repubblica delle Banane (con tutto il rispetto per le banane) è chiaro che non si può ridurre lo stipendio ai manger pubblici o para pubblici: altrimenti se ne andranno nel privato dove guadagneranno molto ma molto di più.

La domanda che mi sorge spontanea, osservando come il settore pubblico funzioni meravigliosamente bene, è perché non l’abbiano già fatto. Perché mettono le loro mirabolanti capacità al servizio dello Stato per quei 4 spiccioli che gli danno? Sono quindi dei martiri! La sanità italiana funziona benissimo curando perfettamente i cittadini a un prezzo, per le casse pubbliche, irrisorio. I trasporti sono i migliori che si possano immaginare, dai treni agli autobus. Strade a 4 corsie ovunque, senza mai un buco o un ingorgo o un lavoro in corso. La neve non fa paura a nessuno.

Per poi parlare dell’istruzione dove l’impagabile lavoro fatto al ministero permette sempre alle nuove riforme di essere un passo avanti. I programmi e le linee guida vengono date celermente. Le circolari non sono mai contraddittorie. I soldi vengono spesi in modo estremamente oculato e la ricerca italiana è fra le migliori del mondo.

Come dimenticare l’ipareggiabile lavoro dei pubblici uffici? Sempre a disposizione del cittadino, anche il più sprovveduto, risolvendo tutti  i problemi. Mai una volta che qualcuno sbagli. E se anche accadesse il problema è il computer che ha inviato accertamenti di propria spontanea iniziativa.

Se un amministratore lo fa solo per denaro, allora che se ne vada nel privato. Sono lì tutti ad offrire posti prestigiosi a chi ha portato le ferrovie, le poste, la sanità alle vette di oggi. Di amministratori avidi non ne abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di amministratori bravi. Potremmo offrir loro 2000 € netti al mese, più bonus al raggiungimento degli obiettivi. E’ chiedere troppo? Chissà se allora le cose funzioneranno davvero meglio.

PS: non ho parlato di proposito della RAI. Un altro pozzo senza fondo che in gran misura dà da mangiare a politici trombati e amici degli amici.

Parata di clowns

novembre 13, 2011

Come al circo, eccoli!

sfilata di pagliacci al Quirinale

I nemici dell’apostrofo

ottobre 25, 2011

Ho appena finito di correggere, parte facile, e di valutare, parte difficile, le verifiche dei miei maialini di quarta.

La cosa che più mi ha basito è luso dellapostrofo. Abuso sarebbe certo meglio come termine. Su 23 verifiche ci sono 25 orrori di ortografia. Di cui 22 usi maldestri, o non uso, dell’apostrofo. In totale in 15 verifiche su 23 c’è almeno un errore di ortografia. Certo, alcuni sono ripetuti. Altri sono bizzarri come chi nella stessa frase prima decide che interrupt è maschile (un interrupt) e alla fine l’ha mandato a casablanca per l’operazione e l’ha trasformato in Vladimir Luxuria (un’interrupt). Giusto per non sbagliare!

Ci sarebbe anche chi ha parlato di risultato imprecedibile, ma che ci vuoi fare. Qualche neologismo in informatica è d’uopo.

Altro che Jobs

ottobre 13, 2011

Apprendo della morta di Dennies Ritchie. Questo sì che è un lutto per l’informatica come oggi la conosciamo. Non ha certo fatto i miliardi, ma se oggi i sistemi operativi esistono, almeno quelli seri, e le applicazioni di rete sono quello che sono lo devono in troppa parte al suo C. Ansi o ++ che sia.

Jobs ha fatto tendenza. Ritchie ha creato le basi per quello che oggi è internet e i sistemi multiprogrammati.

Questa sarà una perdita che sentiremo molto di più. Domani farò osservare un minuto di silenzio ai miei maialini.

H2O

luglio 9, 2011

Acqua minerale o caraffa filtrante?

Se il Corriere dice che una dozzina di procure indagano certo bisogna tornare all’acqua in bottiglia di plastica (192 litri a testa ogni anno…).

Se la metà di noi passasse alla caraffa si risparmierebbero 60 bottiglie di palstica da 1,5 litri a testa. Sarebbero 3,6 miliardi di bottiglie ogni anno. Ne ho appena pesata una: poco meno di 40 grammi. Ovvero 144 Miliardi di grammi di plastica. Forse dire 144 mila tonnellate fa un altro effetto. Per non parlare del petrolio che ci vuole per fare la plastica e per portare in giro l’acqua minerale. Spesso abbandonata nei tir sotto il sole…

Certo che i filitri se usati troppo e male non funzionano bene. L’idea che la riduzione eccessiva del calcio nell’acqua è ridicola (bastano 10g in più di grana!). Per non parlare che se anche i tedeschi hanno dato il nulla osta, vorrà pur dire qualcosa. Visto chei loro Ris forse, ma solo forse, sono un pochino più credibili dei nostri.

Ma si sa. 192 litri di H2O minerale sono circa 35€, promozioni escluse. Moltiplicati per 60milioni diventano 2,1 miliardi di €. C’è un buon motivo se l’associazione delle acque minerali s’è mossa….

P.S. Citazione: “A questi gli ha fatto l’acqua in capa!” Comunque mia suocera ha comperato la caraffa e fra poco la sperimenterò di persona.

Costo del referendum

giugno 15, 2011

Si è parlato di quanto sia costato non aver accorpato i referendum alle amministrative. In molti hanno parlato di centinaia di milioni di €. Anche 320. Cifra che non è stata smentita da chi di dovere, nel caso in particolare il ministro dell’interno. Questo sembrerebbe avvalorare questo dato, sempre che si dia per scontato che bobo “il suonatore di sax” maroni conosca davvero questa cifra. O che TreMonti (Grigna, pizzo dei 3 signori e soprattutto RESEGONE) li potesse risparmiare in vista della manovrina estiva incula precari.

Io sono scettico, e mi sono chiesto se un calcolo approssimativo del costo del referendum si possa fare.

Come ogni bravo bambino di terza elementare, si comincia con l’andare a caccia dei dati del problema. (more…)

batti batti le manine…

giugno 4, 2011

Adesso che anche il capo dei pagliacci ha lasciato libertà di voto ai suoi adepti (Io poi credo che solo un coglionazzo debba farsi dire da altri stronzi se votare sì o no a un referndum, ma questo è un mio modesto punto di vista), perché qualcuno allora non gli chiede i danni per non aver accorpato i referendum alle amministrative? Magari anche ai pagliacci vestiti di verde?

C’è qualcuno in ascolto sui banchi delle opposizioni?

Ovviamente no.

Voto fuori sede

giugno 3, 2011

Sei lontano da casa e vorresti lo stesso votare per i referendum? Una scappatoia esiste, ma ti devi affrettare. C’è tempo solo fino al 5 di giugno.

Clicca qui e segui le istruzioni.

Sultanità

giugno 1, 2011

PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 1.

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Non hai pagliacci che credono di sapere cosa sia meglio per il popolo. Siano palgiacci destrorsi o sinistrorsi, è il popolo che decide. Se poi deciderà male è suo diritto e privlegio farlo. Altrimenti non si può proprio chiamare, nemmeno lontanamente, democrazia.